#LeViaggioSventure
Bello viaggiare, eh?
Si torna sempre a casa felici, pieni di bei ricordi, arricchiti...
Beh, insomma. 😐
Si puo' tornare anche incazzati, derubati e con la voglia di dimenticare tutto, come e' successo a me!
Simone Pols di theworldpassenger ha dato vita a #leviaggiosventure, una catena di racconti di viaggi tragicomici che ognuno di noi ha malauguratamente dovuto affrontare.
Dopo averne letti un po' non ho potuto fare a meno di pensare al mio FANTAAASTICO viaggio in Provenza.
Te lo devo raccontare per bene perche' ha dell'incredibile.
Luglio 2014, il mio primo viaggetto organizzato senza il mio lui ma con due amiche: io da Londra, la seconda da Barcellona, la terza da Napoli, ci siamo incontrate a Marsiglia.
Ci sono un'inglese, una spagnola e una napoletana in Francia......sembra l'inizio di una barzelletta, eh?
Ma leggi, leggi.
Io e la napoletana arriviamo di sera, posiamo i bagagli in hotel, ceniamo, andiamo a dormire e tutt'apposto. La spagnola sarebbe arrivata con l'aereo del mattino dopo e noi saremmo andate a prenderla in stazione con l'auto noleggiata.
Il mattino dopo, mentre ci prepariamo, la mia amica mi dice "Fla', mettiti 20€ nel reggiseno, non si sa mai"
Io sta cosa non l'ho mai fatta ma boh, mi lascio convincere e mi metto sta banconota nel reggiseno.
Non mi sto dilungando, questo e' un particolare da ricordare e dopo capirai il perche'!
Come previsto noi noleggiamo l'auto, passiamo a prendere la spagnola e la sua valigia in stazione e per non perdere tempo ci mettiamo direttamente in viaggio direzione Plateau du Valensole , una splendida zona stracolma di sterminate distese di lavanda, grano e girasoli.
La zona era semi deserta, c'erano solo questi campi lunghissimi con qualche casetta qua e la'. Passiamo davvero un sacco di tempo a fare fotografie ad ogni angolo, ci fermiamo di continuo con l'auto, poi arriva il tramonto. E che fai, non ti fermi a fare le foto al sole che scende sulla lavanda?
Parcheggiamo l'auto davanti ad un casale chiuso, ci giriamo intorno e rimaniamo li' diversi minuti.
Quando ad un certo punto sentiamo: "CLACK!" e subito dopo il rumore di una macchina che sgomma.
Non ci facciamo tanto caso, scattiamo qualche altra foto, ritorniamo alla macchina, entriamo. Chiudiamo la porta. Qualcosa non andava.
In un attimo ci rendiamo conto che le nostre borse erano scomparse e anche la valigia dal bagagliaio. Eravamo state derubate! Niente piu’ portafogli, soldi, carte di credito, passaporti, patenti, cellulari e la nostra amica era rimasta senza vestiti! Come delle forsennate cominciamo a bussare alla porta dell’unica casa che era li’, nel raggio di km e km. Ci aprono delle signore che, dapprima un po’ spaventate, ci hanno poi permesso di usare il telefono per chiamare la polizia e bloccare le carte e internet per avvisare le nostre famiglie.
Ci dicono che in quella zona i furti sono molto "alla moda", perche' i ladri riconoscono le auto noleggiate e seguono i turisti finche' non arrivano in un posto abbastanza isolato dove poter agire! 😨
Insomma la polizia ci accompagna in commissariato per fare la denuncia.
Secondo te nel commissariato di un paesino sperduto della Provenza qualcuno parla inglese o italiano o spagnolo? GIAMMAI! 😒
Ci abbiamo messo tipo 2 ore per fare questa denuncia: a gesti, segnali di fumo, disegni, le abbiamo provate di tutte.
Quindi loro ci danno un foglio provvisorio di guida e ci accompagnano fino all'uscita del paese, sulla strada per tornare a Marsiglia.
Image by Sara Price from Pixabay
Il giorno dopo in consolato si e' rasentato il ridicolo.
Dovevamo semplicemente chiedere un documento provvisorio da poter usare in aeroporto per rientrare ognuna nel proprio Paese. Facile, no?
Per farla breve gli abbiamo detto qualcosa tipo: senti caro impiegato del Consolato Italiano a Marsiglia, a noi ieri hanno rubato tutto: questa e' la denuncia fatta alla polizia, non abbiamo soldi ne' documenti, ci fai per favore un documento provvisorio per poter tornare a casa?
"E chi siete voi?"
"Flavia, Paola, Daniela..."
"E come faccio a sapere che siete proprio voi? Mi serve un documento."
"Ma ce lo hanno rubato!"
"Ah, eh...e dovete farvi le fototessere."
"Scusi, dove?"
"Dovete andare o da un fotografo o alla macchinetta che sta in metropolitana."
"Fotografo? Macchinetta? Ma non abbiamo i soldi, ci hanno derubato!!"
"Signorine, costano solo 5€ l'una!" 😒
Vabbe', fortuna vuole che noi abbiamo la banconota da 20€ nel reggiseno! Andiamo a questa maledetta macchinetta, ci facciamo delle foto pietose (immagina le nostre facce incazzate) e torniamo in Ambasciata.
"E dove dovete andare?"
"Io a Londra, lei a Barcellona, lei a Napoli."
"Perche' in tre posti diversi?"
"Perche' viviamo in tre posti diversi!!"
"Ah, e allora per l'italiana va bene qui, ma per la spagnola e l'inglese dovete andare al consolato inglese e a quello spagnolo..."
"Ma noi siamo cittadine italiane!!! Viviamo all'estero ma siamo cittadine italiane!!! "
"E chi me lo dice?"
😠😡😤 (parolacce) 😠😡😤
L'impiegato si alza e va a parlare con un collega. Dopo un po' torna:
"E va bene, pero' per fare questo documento dovete pagare, tot. € l'una ... ce li avete i soldi?"
"Si, qualcosina per fortuna ci e' rimasto."
Abbassa la tendina della sua postazione e scompare. Cinque, dieci, quindici, venti minuti...il nervososmo sale.
Dopo una mezz'ora la benedetta tendina si rialza, compare il tipo con i nostri documenti di viaggio!
"Allora sono tot.€ per i tre documenti."
La mia amica gli porge la sua banconota da 20€.
"Eh...ma non ce li avete piu' piccoli?"
"ANCORA???? CI HANNO DERUBATE!!!! NON ABBIAMO PIU' IL PORTAFOGLI, E' CHIARO O NO???"
E lui se ne esce con la frase del secolo, la frase che e' diventata il motto di quella vacanza:
"Signorina, ma se lei va dal verduriere a comprare la frutta, ci va con una banconota da taglio grosso o con gli spiccioli?"
Image by Maurisa Mayerle from Pixabay
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHH 😠😡😤 😠😡😤 😠😡😤 😠😡😤
Li' sono partite altre parolacce, quindi l'omino si rassegna, alza il culo dalla sedia e va a cercare il resto.
Vuoi sapere per fare questa operazione quanto di abbiamo messo? MEZZA GIORNATA.
Insomma usciamo da quell'inferno e facciamo i calcoli: avevamo tipo 15€ a testa per sopravvivere altri 2 giorni e tornare a casa. Ovviamente niente ristorantini, escursioni, vino bianco, gite in barca, niente di niente di quello che avevamo programmato.
Il tempo di raggiungere una spiaggia e dopo qualche ora il cielo si fa scuro: cominciano a cadere le prime gocce di pioggia e con loro i nostri musi. 😞
Raccogliamo le nostre cose e ci dirigiamo verso la fermata del bus. Durante il tragitto la busta di carta che avevo in mano contenente la macchina fotografica (perche' non avendo piu' la borsa, dovevo pur proteggere la macchina dalla pioggia, no?) magicamente si disintegra lasciando cadere la Canon a terra! Filtro andato in mille pezzi! Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto queeeestoooo!!!!! Senza soldi, senza documenti ne’ cellulare, e ora anche con la macchina fotografica rotta!!!!! Ero veramente a pezzi, scoppio in lacrime, le mie amiche cercano di consolarmi.
In serata ci facciamo una passeggiata al porto per distrarci un po’, e ci sembra di essere tornate diciottenni, con i gruppi di ragazzi che cercano di abbordarci nelle maniere piu’ squallide possibili. Un tizio addirittura, invaghito di una delle mie amiche, ci ha seguito fin dentro l’ascensore dell’hotel. Lo abbiamo dovuto cacciare in malo modo 😓
Arriva cosi’ domenica, il giorno di ritorno a casa per tutte noi.
Image by skeeze from Pixabay
Vivendo in 3 nazioni diverse, ognuna aveva il volo ad un orario diverso dalle altre: quindi abbiamo viaggiato da sole.
Arrivo in aeroporto tutta sudata (quel giorno c’erano 32 gradi), non vedevo l’ora di tornare a Londra.
Passo il controllo, salgo su verso i gates, cerco il mio volo sui monitor delle partenze…e leggo “flight delayed 22.50″
VOLO RITARDATO DI 5 ORE! La sfiga continua a perseguitarmi! 😖
L’incubo comincia quando i passeggeri si agitano perche’, dopo svariate ore, le hostess Ryanair non sanno dare alcuna comunicazione riguardo il nostro aereo. Non si sapeva se sarebbe arrivato, non si sapeva a che ora, probabilmente non sarebbe nemmeno arrivato. E se non fosse arrivato? Nessun problema, vi offriamo un posto sul primo volo disponibile per Londra…martedi’!! Dopo due giorni!!!
Ammetto e non mi vergogno di raccontarlo, sono scoppiata a piangere per la seconda volta, ma stavolta a singhiozzi, come una bambina!
Bloccata in quell’aeroporto piccolissimo, senza soldi ne’ documenti, senza un cellulare per poter avvisare la mia famiglia, non potevo assolutamente rimanere in quella stupida citta’ altri due giorni! Quasi nessuno parlava inglese poi…mi sono sentita perduta 😞
Ho speso le ultime monete che mi rimanevano per collegarmi ad un computer e avvisare a casa di quello che stava succedendo.
Alle ore 23.30, quando ormai il nervosismo di tutti era alle stelle, arriva la buona notizia: il nostro aereo sta tornando a prenderci!
Tiro un sospiro di sollievo, saliamo sull’aereo che ormai era l’una di notte.
Atterriamo a Londra alle 2.30, il primo autobus disponibile partiva alle 3.30.
Apro la porta di casa alle 5.00.
Totale 7 ore e 20 minuti di ritardo.
Grazie Ryainar.
Grazie Marsiglia.
No, veramente, siete stati fantastici. 😓