Con le gambe ancora tremanti ci andiamo a sedere in riva al canale vicino, con birra e patatine a goderci l'atmosfera di un tardo sabato pomeriggio danese.
Ed e' qui che ci innamoriamo, se per caso non fossero bastati i giorni precedenti.
Ci fermiamo ad osservare i danesi e il loro modo di passare un soleggiato pomeriggio estivo.
Ogni 5 minuti ci passava davanti una barchetta, un kayak, una zattera, un qualunque mezzo galleggiante. E la gente sopra rideva, beveva, faceva barbecues, addii al nubilato, giretti con gli amici o la famiglia, festicciole.
Il canale e' pulito, parecchie persone mettono i piedi a bagno per rinfrescarsi, qualcuno si tuffa anche.
E' un modo tutto diverso di vivere il proprio corso d'acqua, non ho mai visto nessuno farlo a Roma, ne' a Firenze, ne' tantomeno a Londra (ovviamente).
Le donne passavano con le bici e i loro carrellini carichi di spesa o bambini, almeno due per ogni mamma.
Chiunque era rilassato, sorridente e in compagnia. Vuoi seduto per terra in riva al canale, vuoi in barca ancorata, vuoi nei numerosi bar costruiti sulle piattaforme ondeggianti, tutti erano li' a festeggiare il week end.
E noi a bocca aperta, innamorati del senso di relax e serenita' che questa gente emanava.
La nostra vacanza era finita, il mattino dopo all'alba il nostro aereo ci avrebbe riportato nella frenetica Londra, ma noi abbiamo promesso a Copenhagen che ci avrebbe rivisti.
Ci e' passato per la testa tante volte di mollare tutto e trasferirci li: la citta' a misura d'uomo, l'inglese parlato perfettamente da tutti, la gentilezza degli abitanti del posto, l'aria pulita, la facilita' con cui si circola in bicicletta, i mezzi di trasporto super funzionanti, gli orari lavorativi rilassanti.
Ma. C'e' un solo ma.
Il problema sono io: Copenhagen e' troppo piccola per me, per viverci.
Io ho bisogno di una metropoli che mi dia centinaia di cose da fare, che mi dia l'imbarazzo della scelta su come impiegare un week end, che abbia 5 aeroporti per scappare in qualunque angolo del mondo.
Copenhagen in 4 giorni si visita tutta.
E io poi che faccio?
P.S. Copenhagen entra nella mia lista di mete tranquille per viaggiatrici solitarie 😉