Lisbona e la sua affascinante storia

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abbastanza economica
un week end
agosto
tanto da vedere
scorci suggestivi

Wikipedia

Tratto da Wikipedia: “All’inizio del XVIII secolo, con una popolazione stimata di circa 250.000 abitanti, Lisbona era una delle città più grandi d’Europa. Alle 9,40 circa della mattina del 1º novembre 1755, quando molte persone erano intente ad assistere alla messa, si verificò una scossa di terremoto di magnitudo stimata attorno al 9º grado della scala Richter ed epicentro in mare a circa 200 km al largo di Cabo de São Vicente. La scossa di terremoto provocò il crollo di molti edifici e numerosi incendi che si propagarono per la città a macchia d’olio; i sopravvissuti, per sfuggire al fuoco, si radunarono nella Baixa, vicino al fiume. Circa 40 minuti dopo uno tsunami, generato dalla stessa scossa, colpì Lisbona distruggendo tutta la parte bassa della città.Secondo le stime ufficiali ci furono tra 30.000 e 40.000 morti e fu distrutto circa l’85% della città. L’unico quartiere di Lisbona che superò praticamente indenne il terremoto fu l’Alfama, di cui rimane ancora il castello. Dopo il terremoto il Primo Ministro il Marchese di Pombal prese in mano la situazione e guido’ la ricostruzione della città. Invece di ricostruire sulle orme della precedente città medievale, Pombal decise di abbattere i resti del terremoto e costruire un centro cittadino in conformità alle moderne regole urbanistiche dettate dall’Illuminismo.” Non so come poteva essere Lisbona prima di quel devastante terremoto, ma caro primo ministro, hai fatto un gran bel lavoro.

Rossio, Avenida da Libertade, Praca dos restauradores

Ma andiamo con ordine:

Tratta napoli-parigi e parigi-lisbona con air france, non ricordo il prezzo purtroppo.

Una volta atterrati c’e’ un comodo aerobus, il n. 91 della Carris, che con 3 euro ci porta al centro citta’. Noi siamo scesi in una piazza chiamata Rossio, il nostro ostello era li’ vicino.

Piazza Rossio e’ stata per secoli luogo d’incontro dei residenti, infatti e’ perennemente popolata da lisbonesi e turisti.
Nella piazza c’e’ una fontana di bronzo, la statua di Dom Pedro IV , il teatro Maria II, i Giardini Pubblici e alcuni negozi e caffe’ fondati nel 18mo secolo, come il Cafe’ Nicola o la Pastelaria Suica.
Dalla piazza si vede anche il castello che domina la citta’. Poco prima del Rossio c’e’ Avenida da Libertade, una delle vie principali e piu’ care di Lisbona: oltre agli alberghi e negozi di lusso, (roba poco interessante per me), c’e’ l’Hard Rock, uno dei piu’ belli visti fin’ora: due piani, con una cadillac decappotabile appesa al soffitto :D Segnate, amici appassionati: Avenida da Libertade 18 :D
Avenida da Libertade comincia con una piazza rettangolare conosciuta come Praça dos Restauradores. Qui c’e’ uno dei piu’ begli edifici di Art Deco': quello che una volta era il Teatro Eden. Apri’ nel 1931 e presto divenne uno dei piu’ importanti cinema della citta’. Nel 1989 il cinema chiuse e rimase vuoto fino al 2001, quando fu’ trasformato in un hotel. Nell’atrio posteriore sono piantati alberi e siepi.(foto)

Praca do municipio

Dalla fermata della metro Baixa-Chiado, camminando per la Rua Aurea e poi per la Rua Comercio, si arriva a Praca do Municipio.
Anche questa piazza fu rasa al suolo dal terremoto e dallo Tsunami, infatti il Municipio venne costruito qui in seguito ai due catastrofici eventi.
Nel centro della piazza c’e’ il cosiddetto Pelourinho, una colonna che rappresenta la giustizia: qui i criminali condannati venivano legati alla colonna e spesso frustati in pubblico.

Praca do comercio

Passeggiamo altri 5 minuti e sbuchiamo in Praca do Comercio. Inutile dirlo, anche questa piazza e’ stata ricostruita dopo il terremoto.
E’ aperta sulla Rua Augusta da un lato, attraverso l‘arco, e si affaccia sul fiume Tago dall’altra parte.
La piazza e' stata lo scenario dell’assassinio del penultimo Re del Portogallo, Carlo I. Il 1º febbraio 1908 la carrozza con Carlo e la sua famiglia passò attraverso la piazza: mentre la attraversavano, due uomini confusi tra la folla spararono alcuni colpi. Il Re morì immediatamente, il principe ereditario Luigi Filippo fu colpito mortalmente mentre il principe Manuele fu ferito ad un braccio. Gli assassini furono uccisi sul posto dalle guardie del corpo del re e furono riconosciuti come membri del Partito Repubblicano il quale due anni dopo rovesciò la monarchia.
Il principale monumento di questa piazza e’ la statua di Jorje I a cavallo, il sovrano regnante durante il terremoto.
Sul lungofiume ci sono delle simpatiche panchine colorate e dalle forme morbide costruite intorno agli alberelli, carinissima idea per una sosta all’ombra.

Alfama

Decidiamo quindi di dirigerci verso il castello, e per farlo attraversiamo l’unico quartiere non colpito dallo tsunami: l’Alfama.
Un tempo era abitata da pescatori e povera gente, ed il suo carattere di quartiere povero dura ancora, grazie alle sue piazzette e vicoli pittoreschi.
E' una tra le aree più vivaci ed originali della città, piena di locali tradizionali.

Castelo de Sao Jorge

E' il castello di Lisbona, si trova sulla collina più alta del centro storico della città, l’Alfama.
È uno dei principali siti storici e turistici della città, da lassu’ si gode di una fantastica visuale.
Salire in cima e’ difficoltoso, sopratutto d’estate, quindi consiglio di prendere il tram 28 e poi scendere a piedi per scoprire le viuzze dell’Alfama.
Ingresso 5 euro, orari dalle 9 alle 18-21 a seconda dei mesi.

Pastelaria de Belem

Golosita': la Pastelaria Belem!
E’ una pasticceria storica fondata nel 1837, nota in tutto il Portogallo per avere inventato la ricetta dei pastéis de nata: sono dei canestrelli di pasta sfoglia riempiti di crema cotta al forno, dal sapore unico. La pasticceria sforna in continuazione i pastéis, così è sempre possibile gustarli tiepidi.
Il locale è rimasto immutato nel tempo e conserva moltissimi azulejos (piastrelle di ceramica decorate) che i visitatori possono osservare seduti nelle sale interne.

Doca de Santo Amaro

C’e’ una zona che di sera offre uno spettacolare scenario, ed e’ la Doca de Santo Amaro: una stradina che costeggia il fiume Tago, pullulante di ristorantini e pub di tutti i tipi. Un tempo era una zona di magazzini portuali, di tutto cio’ rimangono solo le romanticissime barchette 😍 Sormontata dal Ponte 25 Aprile, si scorge da lontano il Cristo Rei, riproduzione minore del Cristo Redentore di Rio de Janeiro, eretto come ringraziamento per il mancato coinvolgimento del Portogallo nella seconda guerra mondiale. Bellissimo!

Chiado

Infine il Chiado: quartiere di vicoli, viuzze, multietnico e pieno di bar!
In passato la zona era luogo d’incontro degli intellettuali portoghesi, per questo vi sono situate varie statue di letterati: António Ribeiro, detto il Chiado (da lui deriva il nome del quartiere),e di fronte Fernando Pessoa, famoso poeta portoghese del XX secolo, seduto ad un tavolino fuori dal Café Brasileira.
Dall’altro lato della strada troviamo il monumento a Luís de Camões, poeta epico del XVI secolo.
A brasileira, dicevamo.Un caffe’ antico e famosissimo: il locale fu aperto nel 1905 come negozio destinato alla vendita del “vero caffè brasiliano” originario dello stato di Minas Gerais. Il negozio vendeva molti altri prodotti, come olio, farina, tè, peperoncino e vino. Fu ristrutturato due volte nel corso degli anni, diventando un vero e proprio bar. Gli interni vennero decorati in stile Art déco. Negli anni sessanta le opere vennero spostate al Museo do Chiado.
Nel 1997 le autorità portoghesi, per decreto, classificarono A Brasileira nel “Patrimonio architettonico portoghese”, come “Immobile di interesse pubblico”

Alcune informazioni random: -attenzione ai sampietrini, ho visto diverse persone cadere :D ; -la sera fa freschetto, il 10 agosto ero con maglioncino e giacca; -i ristoranti chiudono x le 21.30-22 e sono abbastanza tassativi con gli orari, quindi orologio alla mano se non volete rimanere digiuni!; -se dovete andare in aeroporto di notte,il taxi non e’costoso: 9.50 per due persone. Ci sarebbe poi tutta la zona dell’ Oceanario da raccontare, ma ho deciso di farlo in un altro post altrimenti questo diventerebbe interminabile!

firma di Flavia Iarlori

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